Lo scorso 11 febbraio una compagna italiana, Ilaria, e un compagno tedesco, Tobias, sono stati arrestati in Ungheria, con l’accusa di aver partecipato all’aggressione di un partecipante neonazista al raduno di estrema destra per la “giornata dell’onore”, risoltosi con ferite lievi e pochi giorni di prognosi. Nonostante questo, il teorema della magistratura ungherese contesta l’esistenza di una organizzazione criminale, oltre ai rischi per la vita della vittima, così da far lievitare la pena sino a potenzialmente 16 anni di carcere.
Da ormai dieci mesi lз compagnз si trovano, quindi, nelle carceri di Budapest, con contatti all’esterno rarefatti e in condizioni terribili documentate anche da una lettera di Ilaria ai propri legali, e con la sottoposizione ad interrogatorio in assenza di difesa e di interprete.
Contro la tortura di stato, le carceri e il 41bis
20 gennaio 2023
Condividiamo l’ultima dichiarazione rilasciata da Alfredo Cospito in sciopero della fame da quasi tre mesi
“Il sottoscritto Alfredo Cospito comunica al proprio avvocato Flavio Rossi Albertini che in pieno possesso delle mie capacità mentali mi opporrò con tutte le forze all’alimentazione forzata. Saranno costretti a legarmi nel letto.
Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un trattamento sanitario obbligatorio. Alla loro spietatezza e accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente.
Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. La vita non ha senso in questa tomba per vivi”
Con Alfredo contro il 41bis l’ergastolo e l’ostatività
Leggi tutto “Contro la tortura di stato, le carceri e il 41bis”Elisa Mauri
Elisa Mauri è psicologa clinica, psicoterapeuta e autrice.
Il suo interesse per il carcere risale ai tempi dell’università, quando ha iniziato a studiare e frequentare, prima come studentessa, poi come tirocinante e infine come psicologa, diversi carceri della Lombardia. Autrice di diverse riflessioni sul tema, nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro “Perchè il carcere? Costruire un immaginario che sappia farne a meno” edito da Sebsibili alle foglie.